Il vostro prodotto quando viene lanciato sul mercato vede file di fan accampati in attesa che il negozio apra? I vostri clienti espongono con orgoglio e spirito di appartenenza adesivi con il vostro logo attaccati alle proprie auto?
Se la risposta è sì, molto bene, siete entrati nell’Olimpo del brand. Se la risposta è no, vi consiglio un’analisi di “coscienza imprenditoriale” e valutare seriamente i vantaggi nel diventare un vero e proprio “brand”.
Come avrete capito le domande alludevano a situazioni legate al brand Apple, che in quanto a brand identity, brand awarness e brand reputation ha davvero pochissimi concorrenti.
Apple è uno dei brand di maggior valore al mondo da decine di anni. Già in una classifica 2014 di Millward Brown Optimor il valore di Apple era di 147,880 miliardi di dollari. Oggi è inutile dire che il suo valore è cresciuto ulteriormente.
“Quindi Apple è ricca e famosa perché la gente applica sulle proprie auto l’adesivo con il logo della mela?”
Beh no, però la soluzione è nascosta nelle radici di quel concetto…
I prodotti Apple sono indubbiamente di ottima qualità e fattura, dettagli ricercati e design innovativo, ma vale davvero così tanto in più rispetto ai maggiori competitor? Uno smartphone top di gamma concorrente vale davvero centinaia di euro in meno rispetto a un modello di iPhone? La risposta è sempre la stessa e si riassume nella seguente frase:
Il prezzo non coincide con il valore
Può sembrare un’ovvietà, ma voglio comunque fornire un esempio per tradurre ai meno esperti il significato di questa frase: una bottiglietta d’acqua ha in media un prezzo di qualche centesimo di euro, ma se vi trovaste nel deserto e steste morendo di sete, quanto sareste disposti a pagare per averne anche solo un sorso? Ecco, quello è esattamente il “valore” di cui parlo.
“D’accordo, ma qual è allora questo valore in più di Apple?”
Il valore aggiunto di Apple è proprio quello di “far venir sete” e lo ha fatto creando intorno all’azienda e ai prodotti un vero brand. Grazie ad azioni di branding e alla costruzione di un’identità riconoscibile e ricca di valori, si è trasformata in sinonimo di eccellenza, prestigio, tendenza, prestazione, qualità ed eleganza.
“Chi cerca, nella vita o nel lavoro, almeno un valore che coincide col nostro brand ne vorrà far parte e ai suoi occhi questa opportunità non avrà prezzo!”
Il “super potere” del brand quindi sta proprio nel generare “valore percepito” – nel marketing per definizione rappresenta i vantaggi che il cliente otterrà con l’acquisto dello specifico prodotto – che in questo caso abbiamo chiamato “sete”. Fornire la propria azienda di maggior valore grazie al brand porterà un conseguente aumento di valore anche dei prodotti e/o servizi che offrite. Acquisto di clienti, fidelizzazione, promozione spontanea (vedi il fenomeno dello “stickeraggio” accennato sopra), reputazione aziendale, notorietà della marca e aumento del fatturato sono ulteriori conseguenze del processo di branding.
Ovviamente “le strade per il brand sono infinite“, non basta regalare adesivi ai clienti per fare branding e, in ogni caso, non ci sono soluzioni omologate per ogni tipo di azienda e marchio, bensì per ogni situazione esiste un’identità adatta al tipo di azienda, target e mercato cui l’azienda specifica si rivolge.
Fermate quindi la produzione in massa degli stickers che avete ordinato a inizio articolo e rivolgetevi a degli esperti del settore per trovare la giusta strategia da seguire per salire sull’Olimpo insieme a Apple e gli altri brand leggendari.