Oggigiorno siamo praticamente tutti sui social network. I numeri che popolano le reti sociali offrono un’occasione irrinunciabile per i brand che vogliono ottenere visibilità, instaurare relazioni con il pubblico e spendere poco. Ma quali sono le mosse giuste da fare? Quali sono i rischi? E su cosa è meglio puntare?
Lungi da me parlare di statistiche e numeri in materie di social media marketing, io mi occupo di brand strategy e il mio pane è il branding. Per me i social network sono solo (solo?) un ottimo strumento per aiutare i miei clienti a incrementare il valore del loro brand e fatturare di più.
Quel che invece farò io sarà spiegarvi come fare Social Media Branding, ovvero utilizzare i social network per fare branding consolidando il brand aziendale e migliorare il proprio business.
Cosa deve fare un brand sui social media per migliorare il proprio business?
Con l’avvento dei social network le persone si sono legate sempre più l’una all’altra per mezzo di una rete virtuale digitale. Anno dopo anno abbiamo visto amici, parenti lontani, vecchi compagni e addirittura “la nonna”, aggiungerci agli amici su un social network piuttosto che il follow su un altro.
Ormai ci siamo dentro praticamente tutti…
Ecco che anche i brand, ingolositi dai numeri spaventosi di iscritti ai social network, intraprendono quella che mi piace definire la “nuova corsa all’oro”, ovvero la ricerca (meglio speranza) di poter convertire ogni like/amico/seguace in cliente. In pochi anni si è vista una crescita esponenziale di pagine aziendali sui principali social network tanto da affermare la teoria: «se al giorno d’oggi non hai una pagina Facebook non esisti» deformazione della passata e più celebre frase «se al giorno d’oggi non hai un sito web non esisti».
Ma basta “esserci” per risolvere ogni problema? Basta aprire un profilo social per veder migliorare fatturato, notorietà, reputazione, ecc… ?
No… direi proprio no!
Non è la presenza sui social network la cosa importante, ma che uso se ne fa
Quel che i social network possono fare per noi è aiutarci a migliorare il business aziendale grazie all’incremento di alcuni valori del brand che andremo a vedere più avanti nell’articolo, ma che sono sempre conseguenze del rapporto che si va a instaurare tra il brand e il pubblico.
Esatto, ho detto proprio rapporto. Sì perché la vera novità portata dai social network è stata proprio quella di abbattere i livelli che dividevano le persone e le realtà, mettere sullo stesso piano ogni tipo di persona senza distinzione di razza, paese, professione, fama, soldi o successo, andando a instaurare un legame biunivoco H2H (human-to-human).
Grazie a questa mono-dimensione digitale siamo oggi tutti allo stesso livello e, anche una multinazionale che per via delle sue dimensioni, potere economico e istituzionalità poteva apparire irraggiungibile, finalmente può scendere sul nostro piano ed entrare in rapporto con noi.

Facciamo un esempio: su Facebook posso essere amico di Chuck Norris, su twitter seguire Barack Obama, su instagram taggare Coca-Cola… e la cosa bella è che, incredibilmente, può addirittura capitare di essere ricambiati con “attenzioni digitali” come la ricondivisione, commenti o il tanto apprezzato “like” che non ci fa dormire la notte!
Dite pure addio (almeno su internet) alla famosa teoria dei sei gradi di separazione di Frigyes Karinthy…
Tornando ai brand, come può tornare utile questa caratteristica dei social network?
Un brand, se davvero degno di definirsi tale (leggi la definizione), ha delle componenti che ne caratterizzano forma, valori, tono, carattere, filosofia di pensiero e molto altro ancora. Alcune di queste caratteristiche non si possono vedere al primo sguardo, bisogna entrare in sintonia col brand, conoscerlo, parlargli, ascoltarlo. I social network permettono al brand proprio questo. Che sia Facebook o LinkedIn, un brand capace di rapportarsi efficacemente con il pubblico ha l’occasione di aprirsi ed entrare in sintonia con quest’ultimi.
Come già spiegato in un precedente articolo (Il super potere del brand? Te lo spiega Apple): Apple non è semplicemente un’azienda che produce sistemi operativi, computer e dispositivi multimediali, ma è eccellenza, prestigio, tendenza, prestazione, qualità ed eleganza.
“Chi cerca, nella vita o nel lavoro, almeno un valore che coincide col nostro brand ne vorrà far parte e ai suoi occhi questa opportunità non avrà prezzo!”
Prima dicevo che i social network possono aiutarci a migliorare il business aziendale come “conseguenze del rapporto che si va a instaurare tra il brand e il suo pubblico” grazie all’incremento di alcuni valori. Si possono progettare strategie, campagne, eventi, meme o semplici post con l’obiettivo di aumentare la notorietà del proprio marchio (brand awareness), piuttosto che aumentare il coinvolgimento di marca con i propri utenti (brand engagement), o sottolineare i valori fondanti dell’azienda (brand essence) e ancora evocare sentimenti, esprimere la personalità, comunicare la mission aziendale (brand equity), o anche organizzare beneficenza o migliorare la consumer experience (brand reputation).
Il trucco è solo uno: umanizzarsi.
Un brand capace di “diventare umano” può davvero instaurare un rapporto con le persone le quali potranno aprirsi e legarsi. Ai nostri clienti infatti facciamo sempre questo ragionamento:
Immaginiamo di dover chiedere informazioni. Ci troviamo meglio a parlare con un persona fisica o con una macchina?
Per natura tendiamo a relazionarci (agli altri e alle cose) su una base emozionale. Diventare “umani” renderebbe naturale un coinvolgimento con le persone.
A seconda di quale valore del brand si vuole influenzare esistono tecniche e strategie pensate a tale scopo e grazie ai social network è possibile raggiungere tantissime persone in ogni parte del mondo e coinvolgerle nel nostro progetto. Che tu sia un’azienda familiare o una gigantesca multinazionale, il corretto utilizzo di questi nuovi “media” è uno dei migliori asset per migliorare ogni aspetto legato al proprio brand.
Quindi:
“brand with passion… and be social!”